Sotto un albero di mango un griot sta cantando le gesta del capofamiglia e di tutto l'albero genealogico degli ultimi secoli.
In una societa' dove non esiste la scrittura la figura del griot e' quella dello storico a cui viene consegnata la memoria da tramandare, ogni famiglia e' legata ad un'altra di cantastorie che tramanda parallelamente di padre in figlio le vite delle generazioni passate, sempre presenti ad ogni avvenimento importante per aggiungere nuove strofe alla canzone degli antenati.
Fotografi musicali.
Seguendo strane traiettorie melodiche il griot narra le vicissitudini del vecchio capo ormai cieco, che ascolta assorto e sembra quasi che spunti una lacrima.
O forse e' la cataratta del diabete.
La famiglia e' tutta intorno ad udire compresi due bianchi tubabu, il futuro sposo di una delle figlie ed un suo amico randagio.
Oggi e' festa grande, si celebra il Tabaski.
In Africa Occidentale il Tabaski e' l'equivalente mussulmano del nostro Natale e vuole ricordare la versione islamica di un racconto biblico su Abramo.
Allah chiede ad Ibrahim di sacrificare in suo onore il primo figlio Ishmael, avuto dopo tanti sforzi alla veneranda eta' di 86 anni. Ibrahim sta per eseguire senza lamentarsi quando un angelo lo ferma dicendo che la sua fede e' dimostrata e al posto del primogenito puo' ammazzare un agnello.
Ecco perche' nei giorni scorsi ovunque andassi c'erano sempre agnelli all'ingrasso, oppure caricati vivi su tetti di pulman o legati fuori dalle abitazioni.
La stessa fine che fanno i colleghi tacchini quando i loro padroni nordamericani vogliono ringraziare Dio.
Arrivare qui a Boromo e' stata una vera avventura.
...continua
venerdì 27 novembre 2009
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