C'e' chi ha messo dei sacchi di sale sotto il mio culo.
Sto navigando lungo le acque placide del fiume Niger su una di quelle bagnarole di legno. Quelle che naufragano nei documentari.
Quei documentari che partono con un piano lungo, le ninfee riflesse, i campi di riso, i contadini con il cappello a punta per poi zoomare all'interno della grande piroga coperta, persone stipate, sardine sdraiate in fila senza spazio nemmeno per succhiare un filo d'olio d'oliva.
Sardine nere pressate a panino.
Pero' se stavolta guardi bene ti accorgerai di un nuovo pesciolino, che sono io, l'ingrediente bianco infilato dentro al sandwich.
Non siamo a norma di sicurezza ISO 9001, almeno per quest'anno.
Il fondo della pinasse e' riempito con comode tonnellate di sale sulle quali noi siamo stesi da un paio di giorni. Non e' come la sabbia, non riesci a dargli la tua forma.
Il tetto e' a forma semicilindrica, con le assi curve che sembrano delle costole di un animale preistorico viste dall'interno. Come essere nello stomaco della balena di Pinocchio con otto grilli parlanti africani.
I miei vicini di sacco di sale sono maestri di scuola primaria, novizi diretti verso la prima esperienza nel villaggio fluviale di Dire'.
Sfoggiano tutti dei buchi su camicie, pantaloni, giacche a vento.
L'educazione povera.
Mi sono imbarcato a Mopti, grande porto sul Niger.
Dove il fiume e' il centro nevralgico della citta', col gran marche' sulle sponde, le pinasse che partono ed arrivano sempre stracolme, pescatori su piroghe, file interminabili di anfore d'argilla, donne che lavano i panni e ragazze che si fanno la doccia.
Tranquillamente a seno nudo.
La parte piu' erotica, quella da coprire e velare con un vedononvedo sembra siano le anche ed il bacino.
Purtroppo rimango poco, vado verso una di quelle localita' dal nome magico, da mille ed una notte, una di quelle destinazioni da sogno avventuroso.
Seguo la corrente verso nord che mi portera' a toccare la capitale religiosa dell'antico Impero del Mali, proibita per secoli ai non mussulmani.
Timbuktu.
Dove il Niger fa un'ampia curva a gomito per poi scendere a sboccare dopo 4100 km, terzo fiume piu' lungo d'Africa, dopo il re Nilo e la regina Congo.
Una enorme U rovesciata di blu.
...continua
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1 commento:
Ti invidio nel modo migliore possibile: vorrei fare un pezzo di strada con te! :D
PS segnalo typo taglliare -> tagliare
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