Le insegne dei negozi.
Mi sveglio e tutte le insegne dei negozi hanno qualcosa di strano, disorientante.
Sono in italiano.
Tutte.
Bar degli Amici.
Carmelo Parrucchiere delle Stelle.
Cioccolateria Peyrano.
Il cielo fa davvero schifo, uno strato di grigio pantegana coprente che avvolge in un abbraccio di pulviscolo oleoso tutte le ossa dal cranio fino all'alluce rendendole fredde, di quel gelo interno che vorresti strappare via ma rimane attaccato e piu' ti scuoti e piu' lui penetra e i colori si arrendono, il bambu' non organizza seminari in citta' cosi' loro non si piegano ma si spezzano frantumandosi, nebulizzandosi in sfumature cromatiche metallizzate razionali e tristi come le mamme automobili che hanno partorito lo strato grigio pantegana coprente.
Torino.
Bentornato.
Che io capisco le nuvole nere, la drammaticita' del nubifragio prossimo venturo, l'orizzonte cupo e la pioggia di giorni e giorni ma non questa perenne cataratta atmosferica che occlude la vista e la voglia di respirare.
Sono entrato in Val Padana, nella bottiglia d'orzata.
Le mie origini.
Quasi quasi torno indietro e mi reincarno noce di cocco a Salvador do Bahia.
...continua
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5 commenti:
grazie per essere tornato
solo così un viaggio ha senso
anche per quest'ultima tappa il tuo racconto è stato, per me, bello. grazie per avermi portato con te in questi mesi, una situazione più unica che rara.ciao.
maria grazia
A Maria Grazia
Manca un'ultima tappa :-) Grazie mille grazie per avermi seguito fino qui per tutti questi mesi
Ad Anonimo
Parole molto sagge. Condivido in pieno
Penso che Gigi possa perdonarti per aver perso il suo coltellino svizzero...forse!!!!
allora attendo con impazienza..ciao
maria grazia
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